Per impostare una buona attività con uno zafferaneto, oltre a business plan accurato e molte capacità commerciali per la vendita, è essenziale saper gestire la coltivazione anche a livello agronomico. Non è difficile individuare corsi e suggerimenti per imparare: una delle migliori guide a tema è il sito Coltivare Zafferano di Matteo Cereda, coltivatore e proprietario di uno zafferaneto molto popolare che condivide con gli utenti e i colleghi la propria esperienza e i propri segreti.
Scopriamo insieme alcuni di questi trucchi.
Cosa serve per iniziare
Per iniziare ad impostare uno zafferaneto da reddito è indispensabile trovare il giusto campo. Il giusto terreno per la crescita dello zafferano è areato e privo di ristagni, dannosissimi per la pianta. Per far trovare alla pianta il giusto ambiente è sempre raccomandabile una buona concimazione di fondo.
I bulbi della pianta vanno acquistati nel momento giusto, verso la fine dell’estate, e piantati nel terreno già lavorato. La crescita deve essere sorvegliata da agosto in avanti con particolare attenzione, imparando ad individuare le malattie delle piante per evitarne la propagazione.
In autunno, finalmente, si raccolgono i preziosissimi fiori. La separazione tra petali e stimmi si effettua a mano: ecco perché lo zafferano è tanto costoso. Si passa poi ad essiccare la pianta, ed eventualmente a vendere il prodotto così com’è oppure ad utilizzarlo per l’aromatizzazione di altri prodotti ed ingredienti.
Il costo dello zafferano
Il costo dello zafferano è estremamente variabile: parliamo di un range di prezzo tra i 6/7 euro e i 30 al grammo.
I produttori vendono anche i bulbi, di solito: alla fine della fioritura la pianta va in una sorta di “letargo” invernale e produce nuovi bulbi, che possono essere estratti e rivenduti. Il costo al chilo per i bulbi è di circa 12-30 euro: una bella entrata, specie se parliamo di una piccola azienda!
Alcuni produttori trovano spazio anche per l’utilizzo e la vendita dei petali del fiore, ritenuti da molti un prodotto di scarto: specialmente per chi è alle prime armi può essere interessante valutare anche questa possibilità per arrotondare.
I costi da prevedere
Per l’apertura di uno zafferaneto da reddito è necessario stilare un buon business plan, che tenga conto di tutte le spese di avvio e di gestione. Per riassumerle rapidamente, possiamo dire che, all’inizio dovremo tenere conto di:
- spese di acquisto del campo
- acquisto dei bulbi
- acquisto degli strumenti e degli attrezzi
Un centro di assistenza agricola ci potrà aiutare a ottenere tutti i permessi e le certificazioni necessarie per avviare l’attività.
Tutto poi dipenderà dal tipo di attività che vogliamo avviare: se rivenderemo lo zafferano a grossisti o clienti finali le spese dovranno prevedere anche corsi HACCP, impianti di confezionamento, canali di pubblicità per l’attività; se creeremo da soli alcuni prodotti, come farine, dolci o birre dovremo pensare anche a come inserire nei costi di produzione questi reparti. Un esperto proprietario con una lunga esperienza può aiutare i giovani imprenditori a trovare il proprio spazio in un mercato competitivo, ma non inaccessibile, fornendo istruzioni e suggerimenti preziosi.