Se ti stai accingendo ad acquistare un nuovo pc, una delle componenti a cui prestare maggiore attenzione è di sicuro l’hard disk.
In materia di capacità di archiviazione, pertanto, sono numerosi gli utenti che si chiedono se sia meglio puntare sulla variante SATA HDD oppure su quella SSD, vale a dire i dischi a stato solido.
Premettendo che entrambe le soluzioni consentono l’archiviazione dei file e dei programmi, è bene precisare che ognuna ha i suoi punti di forza e di debolezza. Ecco pertanto cosa cambia tra hard disk SATA HDD e SSD.
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Performance
Le prestazioni degli SSD si rivelano ampiamente superiori a quelle dei SATA HDD, essendo sprovvisti di parti meccaniche in movimento: con il caricamento dei dati che avviene più velocemente e con un utilizzo più rapido dei software, grazie agli SSD avrai tutte le carte in regola per essere più produttivo, ottimizzando i tempi.
Nel caso dei SATA HDD, infatti, la latenza, ossia il tempo che intercorre tra la richiesta e la consegna dei dati, è superiore per due motivi di fondo: il primo risiede nella velocità non certamente notevole della rotazione dei piatti; il secondo nel tempo di cui necessita la testina per la ricerca fisica dell’area dei piatti, da cui effettuare la lettura o su cui procedere alla scrittura dei dati.
IOPS
A livello di IOPS, ossia di operazioni di input e di output al secondo, gli hard disk SSD dimostrano la loro netta superiorità rispetto ai SATA HDD: numeri alla mano, i primi riescono a gestire sino a 500.000 azioni di input e di output al secondo contro le 300-1.000 dei secondi. Il vantaggio competitivo degli SSD, di fatto, si rivela nella reattività di risposta alle richieste: la latenza è ancora una volta inferiore, perché in fase di funzionamento bob resta in sospeso un numero eccessivo di input e di output. Più precisamente, gli SSD agiscono a profondità di coda.
Indichiamo un esempio concreto che si verifica nel corso di un update di Windows. L’hard disk SATA HDD può creare una cosa di 12-16, mentre gli SSD una di 1-2. Con l’aumento considerevole dei carichi di lavoro, questa può salire fino a 4-8. Insomma, la differenza è abissale.
Resistenza all’usura e agli urti
Gli hard disk SSD resistono molto di più all’usura e sono meno inclini alla rottura rispetto agli hard disk SATA. Questi sono infatti più delicati, principalmente per via delle componenti meccaniche mobili. Anche in quanto a gestione di calore, le prestazioni degli SSD sono superiori a quelle degli HDD, visto che sono classificati per assicurare un perfetto funzionamento a temperature che vanno da 0 a 70 gradi centigradi. Inoltre, i modelli più sofisticati di SSD dispongono di controller che riescono a diminuire le frequenze operative, onde evitare i tanto temuti crash che potrebbero registrarsi a fronte di temperature comprese tra i 75 e gli 80 gradi centigradi. I SATA HDD, invece, danno il meglio a temperature attorno ai 40 e i 45 gradi centigradi.
Nel caso di unità esterne, poi, c’è da considerare un ulteriore parametro di cruciale importanza: la resistenza alle cadute e agli urti. Anche in questo caso, i dischi SSD fanno molto meglio dei SATA HDD, perché privi di parti meccaniche in movimento, decisamente troppo sensibili. Per questo motivo, durano di più.
Prezzo
Tra i fattori determinati della diffusione degli hard disk SATA vi è il conveniente rapporto prezzo per gigabyte. Numeri alla mano, questo si aggira attorno ai 3 centesimi di euro a gigabyte. Nel caso degli SSD, invece, il prezzo è 3 volte superiore: poco meno di 10 centesimi di euro per gigabyte. Non è un caso se tutti gli acquirenti alla ricerca di una soluzione per l’archiviazione dei dati, prediligono i SATA HDD.
Silenziosità
Se gli HDD SATA appaiono alquanto rumorosi, per via della presenza di componenti meccaniche mobili che causano vibrazioni, gli SSD si dimostrano particolarmente silenziosi. Se rientri, perciò, tra coloro che il pc lo utilizzano a scopi professionali, onde evitare distrazioni e seccature varie, optare per gli SSD conviene.
Consumi energetici
In quanto a consumi energetici, gli SSD fanno decisamente meglio dei SATA HDD. Se nel caso dei pc desktop, la cosa conta fino ad un certo punto, nella circostanza dei laptop il discorso cambia, visto che l’autonomia della batteria non ne risente e, di fatto, dura di più. Numeri alla mano, gli SSD assorbono mediamente meno di 5 W. A parità di laptop, gli SSD possono garantire un’autonomia di batteria superiore sino ai 45 minuti.
Struttura
Gli SSD non sono costituiti da parti mobili, ma solo da celle di memoria NAND flash, dal controller, dai condensatori e dai resistori. L’archiviazione dei dati non viene effettuata sui dischi che ruotano, ma su chip NAND flash costituiti da innumerevoli celle, deputate al contenimento degli elettroni. La registrazione di questi ultimi è di tipo 1 e 0.
I SATA HDD, essendo dispositivi meccanici comprensivi di più parti mobili, presentano una struttura più delicata. I piatti magnetizzati, deputati al salvataggio dei dati, sono situati in posizione centrale e ruotano a migliaia di giri al minuto. Ruolo fondamentale in ottica di lettura e di scrittura dei dati lo gioca il braccio attuatore, collegato alle testine. Queste ultime si muovono al di sopra o al di sotto della superficie dei piatti, il cui scopo primario verte sulla lettura o sulla modifica del magnetismo in qualsiasi settore.
Riepilogo
Riducendo quanto scritto ad un estrema sintesi:
- La velocità dei hard disk SSD è superiore rispetto ai SATA HDD. Quindi in termini di caricamento dati, accelererai le operazioni routinarie con i modelli SSD.
- Gli hard disk SATA HDD presentano un prezzo decisamente inferiore degli SSD. Se, però, ti serve solo uno spazio di archiviazione più che sufficiente allora sono un ottimo compromesso.
- La resistenza degli hard disk SSD è maggiore rispetto ai SATA HDD. I primi, essendo di chip in silicio, sono meno inclini all’usura e quindi hanno minori probabilità di rompersi rispetto ai SATA HDD che, invece, sono costituiti da parti meccaniche in movimento.
- In termini di rumorosità, gli hard disk appaiono decisamente più silenziosi dei SATA HDD.
- Consumi energetici: nel caso dei notebook, gli hard disk SSD incidono di meno sull’autonomia della batteria rispetto ai SATA HDD.
Conclusioni
Tirando le somme, optare per un hard disk SSD si dimostra una scelta ottimale, se ricercassi le migliori prestazioni possibili. Di converso, però, risulterà meno capiente.
La versione SATA HDD, invece, è la più conveniente in termini di capacità in rapporto ad un esborso più contenuto.
Tuttavia, una soluzione molto in uso prevede l’acquisto sia degli hard disk SATA HDD che degli SSD. I primi sono più capienti ed economici ed in genere vengono impiegati per l’archiviazione di tutti quei documenti multimediali particolarmente pesanti, quali ad esempio film, giochi, video, gallerie fotografiche e musica. Gli SSD, invece, sono più performanti e meno capienti, quindi li si impiega prevalentemente per l’installazione del sistema operativo, del pacchetto Microsoft Office e dei programmi utilizzati più frequentemente.
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