Molte persone hanno problemi di reflusso, davvero fastidioso, specie nelle ore notturne. Il reflusso gastrico ha luogo quando gli acidi dello stomaco refluiscono dallo stomaco nell’esofago, esercitando un’azione lesiva della parete esofagea, causando rigurgito acido e una sensazione di bruciore dietro lo sterno.
Il trasferimento di acido da stomaco ad esofago ha luogo fisiologicamente durante il corso della giornata, soprattutto dopo aver consumato i pasti: non dobbiamo preoccuparci. Tuttavia, se questa condizione avviene troppo frequentemente, siamo in presenza di una conclamata malattia da reflusso gastrico. Scopriamo insieme quali sono le cause del reflusso gastrico e come attenuare questo disagio.
Qual è l’origine del reflusso gastrico?
Il reflusso gastroesofageo è determinato da vari fattori: psicosomatici, alimentari, anatomici, funzionali, ormonali, anche farmacologici. Il tono dello sfintere esofageo inferiore (cioè la zona di passaggio tra esofago e stomaco, controllata dal cardias, una valvola importante) crea una barriera importante contro il reflusso.
Durante il passaggio di acqua o cibo, il materiale gastrico risale dallo stomaco all’esofago (anche in condizioni normali, appunto durante i pasti). Tuttavia, se la quantità e la durata del reflusso sono frequenti ed eccessivi, si verifica la malattia da reflusso gastroesofageo, come abbiamo accennato poco fa.
Come contrastare o prevenire il reflusso? Anzitutto, bisogna…avere pazienza. Non è una cura, né un rimedio, ma per i periodi in cui il disturbo potrebbe acuirsi è bene sapere di non essere soli, al contrario, molte persone sono afflitte da questo stesso fastidio. Inoltre, con alcuni rimedi pratici, è possibile alleggerire e prevenire i sintomi. Ma prima, capiamo meglio quali siano i meccanismi alla base del reflusso.
Le cause “meccaniche” del reflusso sono due:
Allentamento del cardias, cioè la valvola posta tra esofago e stomaco. Ne abbiamo parlato poco sopra. In condizioni di normalità, questa valvola agisce impedendo che il contenuto dello stomaco risalga nell’esofago. A volte, però, il cardias perde la propria funzione di contenimento. Quando ciò avviene, l’acido gastrico risale refluisce eccessivamente nell’esofago, provocando i sintomi caratteristici del reflusso (bruciore dietro lo sterno, bruciore alla gola, talvolta tosse secca e persistente, bruciore e dolore allo stomaco).
Lo svuotamento dello stomaco rallenta (cioè rallenta il passaggio del cibo dallo stomaco all’intestino). Tale condizione può essere riconducibile a pasti eccessivi o alla scelta di alcuni alimenti (ad esempio cibi grassi, acidi o ad azione irritanti). Anche sdraiarsi subito dopo i pasti o consumare i pasti troppo rapidamente possono accelerare questa condizione. Specie di notte, la posizione sdraiata promuove la risalita e la permanenza del materiale gastrico nell’esofago.
Vi sono poi altri fattori predisponenti:
- Variazioni ormonali in gravidanza. I cambiamenti ormonali e la pressione sullo stomaco dovuta all’aumento volumetrico dell’utero e alla crescita del feto possono determinare reflusso gastrico, soprattutto nel terzo
- Sovrappeso/obesità. La pressione esercitata sullo stomaco può indebolire i muscoli all’estremità inferiore dell’esofago.
- Stress e ansia. Condizioni di tensione e preoccupazione, malumori, arrabbiature possono contribuire ad acuire la sintomatologia.
- Consumo abituale di alcol e fumo: la nicotina sollecita la secrezione acida e rallenta lo svuotamento gastrico, mentre l’alcol può infiammare la mucosa dell’esofago, agevolando il reflusso.
- Pressione intraddominale dovuta allo sport. Non è frequente, ma anche questa evenienza potrebbe acuire il
Come possiamo porre rimedio al reflusso gastrico?
Dopo esserci consultati con il medico, per ottenere indicazioni mirate, possiamo seguire alcuni, pratici suggerimenti di salute generale:
EVITIAMO ALIMENTI CHE POSSONO STIMOLARE IL REFLUSSO O “REFLUSSOGENI”
Se soffriamo di reflusso gastroesofageo, alcuni alimenti non fanno proprio al caso nostro, anche se magari ne siamo ghiotti. Parliamo soprattutto di:
- Cibi acidi (agrumi come arance, mandarini, pompelmo, limone, ma anche il kiwi, le fragole e la frutta molto acerba, e verdura come i pomodori);
- Cibi e bevande ad azione irritante come cacao, cioccolato, caffè, spezie piccanti, tè, menta, alcolici.
- Cibi e bevande di difficile digeribilità come aglio, peperoni, cipolle, cetrioli: molti di noi non tollerano questi cibi, anche se la tollerabilità è soggettiva.
- Cotture come la frittura: meglio prediligere preparazioni leggere come cottura al vapore, alla piastra, al forno, lessatura.
PREDILIGERE ALIMENTI LEGGERI E DIGERIBILI
Posto che la digeribilità è soggettiva, possono essere indicati alimenti quali carni e pesci magri, frutta come mele, pere, banane, ma anche prugne, pesche, albicocche, verdure come carote anche lessate o grattugiate, patate, carciofi, finocchi, fagiolini, zucchine, condite con olio extra- vergine a crudo: si tratta di alimenti validi anche come rimedi per pancia gonfia e addome teso.
COMPORTAMENTO ALIMENTARE EQUILIBRATO
Sarebbe meglio non andare a dormire subito dopo i pasti, ma attendere almeno tre ore perché siano completi i processi digestivi. Infatti, come ripetiamo, la posizione orizzontale favorisce la risalita e la stagnazione dei succhi gastrici nell’esofago.
Inoltre, suddividiamo l’apporto calorico e il consumo dei pasti nell’arco della giornata. La soluzione sarebbe fare tre pasti principali (colazione, pranzo e cena) e da due spuntini.
CONDURRE UNO STILE DI VITA REGOLARE
Evitare l’abuso di alcol e fumo, ad azione irritativa sulla mucosa gastrica, tenere sotto controllo il peso sono pratiche utili per una qualità della vita migliore e per ridurre il reflusso.