Estate. Niente di meglio di un gustoso piatto di spaghetti allo scoglio da gustare.
Una volta, però, terminata la preparazione, si rimane con un pugno di gusci vuoti, quelli delle vongole e delle cozze che non vediamo l’ora di assaggiare.
E’ un errore molto comune pensare di buttare questi gusci nel secchio dell’umido ed organico e questo perché, in fondo, stiamo parlando di cibo e di esseri viventi.
Ragionamento comprensibile ma sbagliato, vediamo perché.
In realtà i gusci delle vongole e delle cozze (ma questo vale anche per i cannolicchi, le capesante e le conchiglie in generale) non sono biodegradabili in quanto l’elemento principale del quale sono composti è il carbonato di calcio.
Questo elemento presenta un natura calcarea e compatta e dunque non compatibile con la raccolta dei rifiuti organici.
Dal momento che la raccolta specifica dei rifiuti umidi ed organici ha come obiettivo la realizzazione di compost che può essere utilizzato come fertilizzante naturale, è facilmente comprensibile la motivazione per la quale, solitamente, i gusci di vongole e cozze debbano essere collocati nella raccolta dell’indifferenziato e secco.
La raccolta differenziata dei rifiuti varia, anche di molto, da comune a comune. Per questo motivo è sempre meglio informarsi presso l’azienda di smaltimento rifiuti della propria città circa le norme esatte da seguire per non sbagliare.
Questo perché in alcune città italiane è possibile smaltire i gusci di cozze e vongole anche nell’organico ed umido.
Questa decisione deriva dal fatto che i gusci di questi molluschi si dissolvono negli impianti di compostaggio riuscendo, così, a dare nutrienti al compost che viene creato con il resto dei rifiuti organici e dunque biodegradabili.
Non si tratta però di una regola fissa, dipende tutto, sostanzialmente, dalle regole vigenti presso il comune di appartenenza e dal tipo di lavorazione che viene eseguita negli impianti di compostaggio.
Per questo motivo, infatti, la maggior parte dei comuni prevede che i gusci di vongole e cozze, rifiuti appunti non biodegradabili, vengano gettati nella raccolta dell’indifferenziato e secco in modo da evitare problemi di smistamento e smaltimento all’interno degli impianti.
La scelta migliore per non sbagliare è sempre di rivolgersi al proprio comune di appartenenza in modo da ricevere tutte le informazioni inerenti lo smaltimento dei gusci di cozze e vongole adottate dal comune stesso.
Da considerare, poi, anche l’ipotesi di utilizzare questi gusci per creare qualcosa di originale come, ad esempio, una collana o altri oggetti divertenti ed utili da tenere in casa.