Come smaltire i farmaci scaduti senza sbagliare

farmaci scaduti

I dati raccolti da Apmar, Associazione Persone con Malattie Reumatiche, denunciano una situazione allarmante: 6 persone su 10 smaltiscono i medicinali scaduti nel modo sbagliato.

Questo errore porta a conseguenze molto gravi in quanto i principi attivi contenuti nei farmaci danneggiano il sottosuolo ed inquinano, fatto pericoloso per la salute pubblica, i pozzi di acqua potabile.

La maggior parte delle persone, infatti, ha l’abitudine di considerare i farmaci scaduti come rifiuti indifferenziati o, peggio, di buttarli nella pattumiera senza alcuna cognizione di causa.

E’ invece fondamentale smaltire queste sostanze in modo adeguato per evitare che possano danneggiare il normale funzionamento dei depuratori utilizzati nelle reti fognarie.

Proprio per il loro elevato livello di tossicità, i medicinali scaduti sono soggetti ad una raccolta ed uno smaltimento particolari, questo per evitare che possano risultare dannosi per l’ambiente e, di conseguenza, per la salute di tutti i cittadini.

Le modalità di raccolta e smaltimento possono essere diverse da comune a comune, per questo motivo è sempre utile informarsi presso il proprio comune di riferimento.

E’ ormai sempre più facile trovare degli appositi raccoglitori per i farmaci scaduti nelle farmacie di moltissime località in tutta Italia. Questo, infatti, è il modo migliore per liberarsi dei farmaci scaduti senza causare alcun danno all’ambiente.

Proprio per informare le persone in modo migliore, Apmar ha realizzato, in collaborazione con Aifa, Agenzia Italiana del Farmaco, la campagna Green Health che ha il compito di sensibilizzare la popolazione sul corretto e consapevole smaltimento dei medicinali scaduti.

I medicinali scaduti raccolti negli appositi contenitori vengono poi condotti negli stabilimenti ed inceneriti a temperature molto elevate, separati rispetto agli altri materiali.

Per smaltire correttamente un farmaco scaduto è necessario separare, prima di tutto, i vari materiali. La scatola ed il foglietto illustrativo possono essere gettati nella carta mentre il blister vuoto nella plastica.

Se si tratta di medicinale liquido bisogna buttare l’intera bottiglietta di vetro nel contenitore che si trova in farmacia.

I termometri e sfigmomanometri devono essere portati in un’isola ecologica mentre tutti i dispositivi sanitari che risultano taglienti (bisturi monouso, lamette ed altro) devono essere smaltiti in modo specifico. Per avere tutte le informazioni è bene rivolgersi al proprio comune di appartenenza.

Antonella Celano, presidente di Apmar, mette in guardia anche contro un’altra abitudine molto diffusa. Sembra, infatti, che una fetta importante di popolazione si faccia prescrivere medicinali prima ancora di aver verificato se li abbia, ovviamente non scaduti, in casa.

Questa pratica è dannosa in quanto ha come risultato un significativo spreco di sostanze potenzialmente tossiche per ambiente e popolazione, soprattutto se non smaltite in modo corretto.