Oggi il tema dell’educazione sessuale è ancora trattato come un tabù e, in molti casi, si evita di parlarne a scuola, così come in famiglia.
Se ne parla spesso in modo approssimativo e poco approfondito, dimenticando che l’informazione sulla sessualità può trasformarsi in un utile strumento per prevenire comportamenti a rischio, che potrebbero mettere a repentaglio la salute.
Quando è utile iniziare con l’educazione sessuale
Sono tanti i ragazzi che si avvicinano alla sessualità. Non bisogna dimenticare, del resto, che questa è l’epoca dei social media e di un accesso a internet sempre più facile e veloce.
Proprio per questo, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha sottolineato l’importanza di una corretta informazione sessuale fin dall’adolescenza.
Il rischio per molti giovani è quello di formarsi attraverso delle fonti poco affidabili, proprio per il facile accesso a internet. Questo potrebbe significare ottenere delle informazioni sbagliate su consenso, rispetto, identità sessuale e sulla prevenzione in generale.
L’adolescenza, quindi, è l’età più indicata per iniziare a parlare dell’argomento, sottolineando, ad esempio, l’importanza delle precauzioni e di relazioni sessuali sane e rispettose.
Approfondire le malattie sessualmente trasmissibili (MST): perché?
Parlare di educazione sessuale nella scuola significa soprattutto approfondire i rischi connessi alle malattie sessualmente trasmissibili (scopri di più) che sono, ancora oggi, un rischio concreto per le nuove generazioni, ma non solo.
Tra le infezioni più diffuse non c’è solo l’HIV o il papilloma virus (HPV), di cui tanto si parla oggi anche a fronte dell’importanza della campagna vaccinale, ma ci sono anche gonorrea, sifilide, clamidia.
Stando alla relazione 2023 del Ministero della Salute, in Italia i casi di malattie sessualmente trasmissibili sono in aumento tra i giovani under 25. Si tratta soprattutto di casi di clamidia e gonorrea.
Questo fa capire quanto sia importante una campagna informativa ben strutturata che vada ad approfondire ogni argomento, da quelli strettamente connessi alle MST a quelli che riguardano le relazioni sane.
Si dovrebbe parlare dell’importanza dell’uso del preservativo, non solo per evitare gravidanze indesiderate, ma anche per proteggersi dalle malattie sessualmente trasmissibili, dell’importanza di controlli periodici e di molto altro ancora.
Spesso si sente dire che, parlando di sessualità in modo aperto, si teme di spingere i giovani verso comportamenti ritenuti inappropriati. Si deve però ricordare che solo l’educazione sessuale può generare consapevolezza, incidendo in maniera positiva sia sull’incidenza delle MST che sul benessere psicofisico dei ragazzi, attenti non solo alla ricerca del piacere, ma anche al rispetto e al consenso.
L’educazione sessuale, quindi, dovrebbe entrare nelle scuole in maniera più prepotente, coinvolgendo non solo le istituzioni scolastiche, ma anche famiglie e società civile, così da creare delle nuove generazioni informate, più rispettose e meno esposte al rischio di malattie sessualmente trasmissibili.
Qualche consiglio
Si dovrebbero porre in essere più campagne per spingere i giovani a utilizzare il preservativo, a controllarsi periodicamente, testando non solo HIV ma anche le altre MST, a effettuare la vaccinazione contro l’HPV che è consigliata anche per i ragazzi. Inoltre, si dovrebbe porre l’accento sull’importanza dei controlli e dei check up completi periodici.
Fonti:
Istituto Superiore di Sanità – Epicentro. (2023). Educazione alla sessualità: il ruolo della scuola.
Ministero della Salute. (2023). Relazione annuale su HIV e infezioni sessualmente trasmesse.
Disclaimer: Le informazioni online possono essere incomplete o non aggiornate. Consulta sempre un medico per una consulenza personalizzata e un piano di trattamento sicuro.