Classe energetica della casa, a cosa serve e come si calcola

Conoscere esattamente i consumi energetici e l’impatto ambientale: a questo serve la classe energetica della casa. Serve a ridurre lo spreco di energia rispettando l’ambiente.

In Italia, il principio di classe energetica è stato introdotto dalla Legge n. 10/1991 e regolamentato dal D.Lgs. 192 – 19 agosto 2005 e dal DM 162/15.

Una casa riqualificata in termini energetici significa ristrutturata in modo tale da disperdere meno energia, una casa sostenibile.

Dal 2005, la certificazione energetica degli edifici è obbligatoria.

Scopriamo in collaborazione con il portale immobiliare www.casafinmodena.it quali sono le classi energetiche con relative prestazioni, qual è la migliore e perché.

Classe energetica della casa: caratteristiche, indicatori, APE

Gli indicatori utilizzati per distinguere le varie classi energetiche vanno da A4 (la migliore) a G (la meno performante). L’indicatore rappresenta il risultato di una media aritmetica basata su diverse caratteristiche strutturali della casa: qualità dei materiali usati o degli infissi, interventi di ristrutturazione che hanno apportato migliorie, utilizzo di fonti di energia rinnovabile.

La classe energetica risulta dall’APE (Attestato di Prestazione Energetica), un documento rilasciato da un tecnico abilitato contenente tutte le caratteristiche di un edificio in termini energetici.

L‘indice di prestazione energetica globale (Ep) esprime la performance dell’immobile: comprende climatizzazione invernale ed estiva, ventilazione, produzione di acqua calda sanitaria.

Classi energetiche da G a B: caratteristiche

La classe energetica G è quella più bassa, meno performante, caratterizzata da maggiori consumi e costi in bolletta. Riguarda, in genere, edifici costruiti almeno 40 anni fa. Il consumo massimo non è specificato, quello minimo è inferiore o pari a 3,50 Ep (indice di prestazione energetica).

Saliamo gradualmente, dalla classe energetica più bassa a quella via via più alta, passando alla classe F con impianti obsoleti, edifici privi di fonti rinnovabili e di valvole termostatiche. Gli infissi disperdono calore. Il consumo massimo è inferiore o pari a 3,50 Ep., quello minimo inferiore o pari a 2,60 Ep.

La classe energetica E ha un consumo massimo inferiore o pari a 2,60 Ep ed un consumo minimo inferiore o pari a 2,00 Ep. E’ tipica di edifici costruiti tra gli anni Settanta e Novanta, dotati di caldaie a metano, con isolamento termico e dispendio energetico migliori della classe F e G, ma non abbastanza efficiente.

Si passa alla classe D, con maggiore tenuta termica rispetto alla E. Consumo massimo inferiore o pari a 2,00 Ep, consumo minimo: inferiore o pari a 1,50 Ep.

Una casa con classe energetica C presenta le nuove caldaie a condensazione, valvole termostatiche e pompe di circolazione. Il consumo massimo è minore o pari a 1,50 Ep., quello minimo è inferiore o pari a 1,20 Ep.

La classe B è simile alla C ma migliorata grazie ad interventi di ristrutturazione alla parte esterna dell’edificio. Ha un consumo massimo inferiore o pari a 1,20 Ep., mentre quello minimo è inferiore o pari a 1,00 Ep.

Perché passare alla classe energetica A

Oggi, è possibile fruire del SuberBonus 110% per la riqualificazione energetica della tua casa.

Passare alla classe energetica A si traduce in numerosi vantaggi:

– evitare dispersioni di energia, quindi sprechi;

– abbattere i consumi, quindi risparmiare in bolletta;

– rispettare l’ambiente;

– aumentare il valore, il prezzo sul mercato della tua casa.

Se devi comprare o vendere casa, è essenziale considerare la classe energetica risultante dall’APE, documento obbligatorio per i contratti di compravendita e di locazione.

Rendere sostenibile e più efficiente in termini energetici la casa è un passo importante.

Per trasformare una casa in classe energetica A, questa deve presentare determinate caratteristiche:

– ottimo isolamento termico;

– impianto di riscaldamento adeguato;

– cappotti termici (pannelli isolanti);

– serramenti efficaci, soprattutto quelli in PVC;

– impianto solare termico o fotovoltaico;

– adeguamento alle norme antisismiche;

– elettrodomestici con classe energetica A.

La classe energetica A si suddivide in A4 (la migliore), A3, A2 e A1 (la meno performante).