Compostabili: la scelta sostenibile

Sempre più nel mondo odierno, la parola d’ordine sembra essere diventata sostenibilità.

Le scelte che facciamo in ogni campo, dal mezzo che usiamo per gli spostamenti, agli abiti che indossiamo, alla nostra alimentazione, agli acquisti e allo smaltimento degli oggetti che usiamo ogni giorno, hanno tutte a che vedere con la richiesta costante di più sostenibilità.

Una richiesta che si rivolge al singolo come anche, in particolar modo, alle aziende e a chi ci governa.

Ma da quando la nostra società e le nostre scelte sono diventate insostenibili?

Andiamo a capirlo meglio in questo articolo.

L’insostenibilità dei monouso non compostabili

Ormai da 50 anni il mondo dell’usa e getta è entrato nella quotidianità italiana, mentre in America, già dalla seconda metà del 1800, i primi prodotti monouso come bicchieri e piatti arrivavano sul mercato.

Motivazioni igieniche, ma per lo più prettamente commerciali, diedero vita alla società consumistica dell’usa e getta, facendo credere che risparmiare tempo e usare sempre oggetti nuovi da buttare dopo il primo utilizzo, facesse anche vivere meglio.

Nel tempo si è visto che questo tipo di soluzione aiutava sì a ridurre le mansioni di pulizia (le prime campagne dei monouso erano rivolte alle casalinghe), ma creava un altro problema, quello della mole di rifiuti che andavano a finire nell’ambiente per rimanervi fino ai giorni nostri.

E le conseguenze le stiamo scontando tutti adesso.

Isole di plastica: eredità del monouso

Negli ultimi 50 anni l’uso smodato di prodotti usa e getta, specialmente in plastica, ha causato danni incalcolabili a livello ambientale.

Ogni oceano o mare ospita almeno una sgradita isola di plastica, una sorta di agglomerato di resti di prodotti in plastica la cui maggioranza è rappresentata proprio dai monouso.

Il 2021, come si legge su Repubblica, è stato designato dal Parlamento dell’Unione Europea come l’anno della messa al bando di molti oggetti monouso, proprio per cercare di contrastare questi effetti che il consumismo e l’usa e getta hanno creato nel mondo intero.

Addirittura nell’articolo dell’Ansa si legge che ognuno di noi mangia circa 5 grammi di plastica ogni settimana, sarebbe come mangiare una carta di credito.

Sembra incredibile ma ormai la plastica è dappertutto, anche dentro di noi e le conseguenze sul nostro organismo ancora non sono state studiate.

Rinnovabili e compostabili

Come avevamo già visto QUI, il mondo del monouso sta cambiando finalmente volto, con l’introduzione di imballaggi compostabili che si deteriorano in tempi brevi (circa 3 mesi).

Piatti e posate compostabili, ma anche coppette gelato di carta e contenitori per alimenti da asporto compostabili, prendono il posto di quelli in plastica e sono prodotti con materiali rinnovabili come la bioplastica o la polpa di cellulosa.

Per saperne di più su materiali compostabili e scelte più sostenibili a 360 gradi, consigliamo il Blog prodottiecologici.net, sia per quando si è fuori casa, che per la cura della persona, ma anche tanto altro.

Scelte sostenibili e condivisibili

Chiaramente la facilità e la leggerezza con cui si acquistavano gli usa e getta fino a qualche decennio fa, deve lasciare il posto ad una nuova consapevolezza, che faccia rivedere le vere priorità del mondo in cui viviamo.

Sappiamo che il pianeta ha risorse limitate che vanno preservate scegliendo le alternative rinnovabili, che non perdono comunque la loro funzionalità e convenienza, a lungo andare.

Il paradigma sta cambiando, facile non deve per forza voler dire anche insostenibile, per far sì che in futuro le proprie scelte non finiscano sempre per gravare sull’intero ecosistema.

In quanto cittadini e consumatori si ha la possibilità di cambiare il mercato con i propri acquisti.

Per fortuna stiamo già vedendo cambiamenti volti a preservare l’ambiente per renderlo più vivibile e meno inquinato, e l’utilizzo dei compostabili rappresenta uno degli aspetti del cammino verso l’ecosostenibilità.