Procedura per la pressatura dei tubi oleodinamici
Partiamo dall’origini, i tubi oleodinamici sono delle componenti meccaniche che vengono utilizzati per garantire la corretta connessione tra le varie parti dei sistemi idraulici. Inoltre se desideri approfondire alcuni concetti dell’oleodinamica consulta questo interessante articolo a questa pagina su Wikipedia “Oleodinamica”. La caratteristica principale di questi tubi è che devono essere:
- flessibili: resistono a sollecitazioni, flessioni, torsioni senza riportare danni meccanici. Quanto più il tubo sarà flessibile tanto minore è il rischio che si formino crepe o incrinature, provocate dal regolare muoversi della macchina;
- stabili: sono capaci di mantenere determinati range di espansione volumetrica;
- efficienti: impediscono la perdita di carico per garantire la massima efficienza dell’intero circuito idraulico.
Per conoscere quali siano le pressioni che un tubo deve poter sostenere, si consiglia di esaminare il manuale dei pezzi di ricambio predisposto direttamente dal produttore dei tubi o il suo servizio tecnico. I costruttori di tubi idraulici sono infatti obbligati a specificare su ogni tubo la pressione che sostengono in quanto le singole fasi e le specifiche condizioni di pressatura, come per esempio, la valutazione di una pressa per tubi flessibili o di ganasce di pressatura, la spellatura e l’uso possono portare a valori molto diversi tra loro. La pressione di esercizio non è altro che la pressione del tubo al lavoro e bisogna indicarla sui tubi finiti e dotati di raccordi a pressare. Le case produttrici di tubi però spesso riportano la pressione di esercizio anche sui prodotti al metro, abbreviando la parola pressione con l’acronimo inglese “WP” (ovvero working pressure) e in diverse unità di misura come, per esempio, PSI (ovvero pounds per square inch, libbre per pollice quadrato in italiano) o bar. Durante la creazione di un impianto, si deve necessariamente tagliare e raccordare i tubi in modo tale che si adattino perfettamente alle necessità dello stesso impianto e per fare ciò un professionista deve avere lo strumento e le conoscenze adatte. Di seguito, alcune indicazioni su come si svolge il processo di pressatura.
Primo step: scelta del tubo giusto
Prima della pressatura occorre effettuare alcuni passaggi importanti da seguire. È importante, infatti gestire tutto il processo in maniera ordinata in modo tale da evitare errori e magari pressare un tubo con il raccordo di una ordinazione diversa da quella di riferimento. Bisogna, in prima battuta, scegliere il giusto tubo sulla base dell’intervento da eseguire.
Secondo step: misurazione e taglio del tubo
Un altro passaggio preliminare alla pressatura è la misurazione del tubo e il suo taglio tenendo conto della misura finale che si desidera ottenere e le variazioni della lunghezza a seguito dell’intervento. Il tubo non deve essere mai troppo corto ma neanche troppo lungo in modo tale che non si creino pieghe indesiderate che rendano il montaggio difficoltoso.
Terzo step: verifica del raccordo
Il terzo passaggio consiste nella verifica del fatto che i raccordi sono fissati correttamente in modo tale che il tubo risulti interamente inserito nel raccordo. In questa maniera è possibile garantire la tenuta poiché una connessione sicura e solida è fondamentale nella pressatura dei tubi. Bisognerà dedicare una maggiore attenzione ai raccordi ad angolo che necessitano di essere montati tenendo in considerazione la direzione della piegatura del tubo. Per far aderire meglio il raccordo al tubo, potrebbe essere necessario ossia rimuovere la porzione superiore dello strato protettivo a contatto con ogni estremità che collegata il tubo al raccordo a pressare.
Quarto step: pressatura
La pressatura è l’operazione più importante dell’intero processo, le ganasce devono essere funzionali all’ottenimento della misura di pressatura indicata dal fabbricante. Anche un millimetro di differenza ha effetti notevoli sulla tenuta. Se la dimensione di pressatura è troppo grande, può capitare che il raccordo non sia sufficientemente pressato al tubo che potrebbe quindi staccarsi con effetti pericolosi su persone e cose. Se invece è troppo piccola ne può risultare una sezione del tubo troppo compressa e il danneggiamento del raccordo stesso. La pressatura può essere eseguita solo quando tubo e raccordo aderiscono perfettamente. In seguito all’avvenuta pressatura, bisogna effettuare la misurazione di controllo sul manicotto in maniera tale da verificare che il suo diametro pressato corrisponda alle istruzioni del produttore.
Ultimo step: pulizia profonda
L’ultima fase consiste nella pulizia del tubo effettuata tramite aria compressa o specifici fluidi solventi. In alcuni casi la pulizia viene effettuata anche prima della pressatura attraverso il passaggio di un proiettile in spugna sparato con aria compressa all’interno del tubo, anche a più riprese fino a quando il proiettile di spugna non è completamente pulito. Prima della messa in opera del tubo devono essere rimossi tutti i detriti della lavorazione perché è inevitabile lo sporco o delle particelle di metallo si insinuano all’interno. Bisogna fare attenzione all’eliminazione di tutte le particelle. Ultimo consiglio i tubi vanno sempre conservati e stoccati in un luogo pulito con i raccordi dotati di un coperchio di protezione per evitare l’entrata di impurità. I tubi oleodinamici sono composti di materiali che si degradano con l’utilizzo, pertanto, si deve procedere a una loro sostituzione quando sono ancora funzionanti. Attendere la perdita del liquido o il fermo macchina è molto pericoloso oltre che più caro di sostituire il tubo con una manutenzione programmata. È importante ricordare che i tubi pressati correttamente durano per un tempo maggiore e hanno costi minori. Un’ultima nota, è bene tenere a mente che la riparazione dei tubi flessibili deve essere evitata sempre e in ogni caso in quanto i tubi precedentemente utilizzati non devono assolutamente essere riutilizzati per creare nuovi tubi assemblati. Non scendete mai a compromessi quando si tratta di pericoli alle persone e agli impianti! Questi sono considerati rifiuti speciali e vanno smaltiti secondo regole precise attraverso uno smaltimento professionale in modo totalmente sicuro e per non nuocere all’ambiente.
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