Tricopigmentazione del cuoio capelluto: cos’è e a cosa serve

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La tricopigmentazione del cuoio capelluto è una tecnica di micropigmentazione che ha come obiettivo quello di ricostruire il cuoio capelluto a livello visivo, attraverso l’applicazione di pigmenti sulla superficie del derma.

Uno dei maggiori errori che si fa quando si pensa alla tricopigmentazione è che si tratti di un processo simile a quello del tatuaggio.

È giusto sottolineare, prima di entrare nello specifico di questa tecnica, che le due discipline sono ben distinte tra loro sia per la strumentazione che si utilizza sia per l’effetto finale che si ottiene.

Sempre per quanto riguarda le differenze che ci sono tra queste due discipline, è necessario dire che la tricopigmentazione può essere applicata solo da chi è in possesso di specifiche competenze tricologiche.

Il professionista, infatti, deve essere in grado di studiare il giusto rimedio, ma solo dopo aver eseguito uno studio del profilo fisiologico e tricologico della persona che si vuole sottoporre a questo tipo di trattamento.

Tricopigmentazione: quando farla e vantaggi

Qual è l’obiettivo che si vuole raggiungere con la tricopigmentazione?

Ciò che si ottiene con la tricopigmentazione, grazie all’applicazione di pigmenti come quelli in vendita su pygmenta.com, è soprattutto un effetto di infoltimento e di ricostruzione.

La tricopigmentazione è particolarmente consigliata e utilizzata nei seguenti casi:

  • ricostruzione e correzione di aree cicatriziali;
  • infoltimento a capello lungo in caso di caduta e perdita sia maschile che femminile;
  • correzione di danni causati da trattamenti precedenti;
  • ricostruzione del capello rasato.

A differenza delle più comuni soluzioni anticalvizie, la tricopigmentazione ha il vantaggio di non impegnare il paziente in cure quotidiane che richiedono solitamente molto tempo e che possono essere causa di stress.

Questa tecnica, inoltre, riduce al minimo la possibilità di andare incontro a danni dermatologici e il rischio di cicatrici.

Dopo essersi sottoposti alla tricopigmentazione, quindi, non si avrà nessun tipo di ripercussione sulle attività quotidiane che si è abituati a svolgere.

Gli effetti della tricopigmentazione

La tricopigmentazione è scelta da chi vuole porre rimedio a problemi di calvizie e ottenere un determinato effetto sul proprio cuoio capelluto. Ecco qualche esempio.

Rasato

La tricopigmentazione è indicata per la ricostruzione del cuoio capelluto in caso di capelli rasati, indipendentemente da quello che è il livello di caduta o diradamento dei capelli. In questo caso, infatti, si raggiunge un alto grado di naturalezza, tanto che anche l’osservatore più attento difficilmente noterà che è stato effettuato un trattamento.

Densità

Questo effetto si raggiunge nel caso di capello lungo per andare a coprire eventuali trasparenze dovute a diradamenti di medio-lieve entità. L’effetto che si ha è quello del pelo in ricrescita. È sconsigliato in caso di diradamenti marcati, nei quali è invece preferibile optare per l’effetto rasato.

Camouflage

L’effetto camouflage è utilizzato quando l’obiettivo della tricopigmentazione è quello di mascherare la presenza di cicatrici sul cuoio capelluto. Il camouflage serve, in questo caso, a eliminare la differenza cromatica che c’è tra la cicatrice e il resto del cuoio capelluto. Può essere applicato sia su capello lungo che rasato.

Disclaimer:

Le informazioni contenute in questo articolo hanno puro scopo informativo e non intendono sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica. È sempre consigliabile chiedere il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata.