Il tè nella cultura cinese e la cerimonia del tè

“Legna da ardere e tè da bere: ciò che serve per iniziare la giornata.”

L’antico proverbio cinese riassume in poche parole quello che viene considerato uno dei principali fondamenti della cultura locale, dato che questa bevanda è parte integrante della vita di ogni persona.

Nella cultura tradizionale cinese esiste una notevole differenza tra “bere” il tè e “gustare” il té. Nel primo caso infatti esso viene consumato abitualmente grazie alle sue proprietà rinfrescanti, dissetanti e tonificanti, indispensabili per le condizioni climatiche della Cina.

La degustazione del tè, invece, assume le caratteristiche di una vera e propria cerimonia, durante la quale è necessario che sussista una tangibile armonia tra uomo e natura.

In questi casi il tè si trova ad essere personalizzato e individualizzato, assumendo quasi i caratteri di chi si appresta a berlo, con un chiaro riferimento alle pratiche religiose dei Monaci Zen.

Considerato misterioso e armonioso, capace di donare forza, vigore, ma anche pace, esso incarna per i cinesi la perfetta dicotomia tra spirito e materia, evidenziata senza dubbio durante la cerimonia del tè. Il tè cinese e la sua cultura hanno raggiunto anche l’occidente ed a poco a poco si sono affermati, tant’è che anche in Italia è ora possibile acquistare online tè cinese pregiato di alta qualità.

Zone di produzione del tè

Si può parlare di una vera Geografia del Tè, una pianta che in Cina viene coltivata quasi ovunque grazie alle condizioni climatiche e ambientali particolarmente favorevoli alla sua crescita.

La sua produzione si estende a un’ampia area situata nella zona sud-orientale del paese, comprendente le regioni di Fujan, Hunan, Sichuan, Anhui, Hubei, Zhejiang e Guangdong.

Altre zone di produzione molto conosciute sono: tutta la provincia dello Yunnan, terreni adiacenti al Lago di Hangzhou e la regione di Tai Hu.

Secondo attendibili fonti storiche, questa pianta fu importata in Cina circa 3000 ani fa, all’epoca della dinastia Zhou, per poi diffondersi in tutto il paese per via fluviale, marittima e terrestre.

Il Confucianesimo creò il rito del tè, rielaborato e parzialmente modificato dal Taoismo e infine dal Buddhismo.
Non bisogna dimenticare che proprio i Monaci Buddhisti contribuirono moltissimo alla diffusione della pianta che veniva abitualmente coltivata in ogni Tempio.

Come avviene la coltivazione del tè

La Camelia Sinensis, la varietà cinese che da origine al tè, è un arbusto legnoso sempreverde con foglie affusolate e piccoli fiori bianchi, che cresce prevalentemente nelle zone climatiche sub-tropicali.

L’escursione termica ideale per il suo sviluppo è compresa tra 12 e 32 gradi, con un elevato tasso di umidità prodotto da piogge molto abbondanti e frequenti.

Il terreno ideale per buoni raccolti di tè deve essere adeguatamente drenante dato che il ristagno d’acqua nel sottofondo si rivela dannosissimo per l’apparato radicale che potrebbe marcire.

La pianta predilige aree collinari e montuose, con altitudine dai 500 ai 2000 metri, dove sia presente un buon ricambio d’aria e venti costanti ma non troppo impetuosi.

Il suo ciclo produttivo, che può superare anche 40 anni, ha inizio tra il III e il V anno di vita, con un rendimento ottimale tra l’ottavo e il nono anno.

Il processo di coltivazione del tè cinese prevede 4 fasi, che sono:

• piantumazione: prevede il trasferimento delle piantine germogliate in vivaio e la loro messa a dimora, con una densità approssimativa di circa 10mila unità per ettaro e un distanziamento di almeno 1 metro.
La concimazione prevede l’impiego di prodotti a base di potassio e azoto.

• raccolta: viene effettuata 3-4 volte all’anno, utilizza foglie giovani e tenere, asportate manualmente dalle piante per evitare qualsiasi deterioramento.
Di norma sono le donne a raccogliere il tè.

• trasformazione: dopo un rapido trasporto finalizzato a non disperdere gli aromi, le foglie subiscono varie fasi di trasformazione, consistenti in un iniziale essiccamento (naturale oppure artificiale), un avvizzimento per almeno 24 ore, e un conclusivo arrotolamento per consentire la fermentazione finale.

• selezione: prevede un’adeguata separazione delle foglie in base alle loro forme e dimensioni, per ottenere prodotti in purezza che vengono poi destinati al confezionamento.

Quali sono le principali tipologie di tè cinese

Nonostante siano moltissime le specie di tè cinese, tradizionalmente vengono classificate 7 varietà, corrispondenti a quelle che trovano maggiore impiego.

1. Tè verde

Giudicato il più naturale e quello più utilizzato, il tè verde si caratterizza per un processo di essiccazione naturale ai raggi del sole, a cui fa seguito una brevissima cottura che blocca l’attività enzimatica delle foglie.
Il suo sapore, nettamente diverso dal tè nero, dipende dall’elevata concentrazione di polifenoli ed antociani, responsabili delle sue benefiche proprietà anti-ossidanti.

2. Tè nero

Conosciuto in Cina come Tè rosso, questo prodotto viene tostato subito dopo la raccolta, per conferire alla bevanda un gusto particolarmente forte e deciso derivante dall’alto grado di ossidazione.

3. Tè bianco

La tipica colorazione di questa varietà di tè dipende dall’elevata concentrazione di germogli che si trovano insieme alle foglie.
Grazie alle proprietà anti-ossidanti, molto simili a quelle del tè verde, la bevanda viene considerata una delle più salutari per l’organismo.

4. Tè giallo

Il colore giallo di questa tipologia di tè si collega alla prolungata essiccazione che ne limita i processi ossidativi.

5. Tè Oolong

Si tratta di un prodotto semi-fermentato, caratterizzato da foglie verdi con un tipico bordo rosso, dal sapore leggero e gustoso, piuttosto simile a quello del tè verde.

6. Tè Floreale

Grazie alla notevole concentrazione di boccioli e germogli, esso possiede un aroma estremamente intenso, persistente e dolciastro.

7. Tè Puer

Prodotto esclusivamente nella regione di Yunnan, questo tè subisce un processo di fermentazione prolungata che ne determina la caratteristica ossidazione.

Significati della cultura del tè

È nota a tutti la correlazione tra tè, poesia e filosofia, che ha portato in Cina alla nascita di una vera e propria cultura del tè, in grado di influenzare notevolmente la vita spirituale dell’uomo.

Durante la dinastia dei Tang si raggiunse forse l’apogeo della cultura legata alla cerimonia del tè, considerato non soltanto una bevanda, ma un mezzo per innalzare spiritualmente l’anima verso la divinità.

Da quel periodo ebbe inizio una tradizione particolarmente sentita dal popolo cinese che, attraverso poemi, canti e danze, ha continuato a considerare il tè come un approccio artistico.

Svariate composizioni sono state create non soltanto da poeti e letterati, ma anche da coltivatori, raccoglitori e produttori, affascinati dalla bevanda.
Il teatro che evoca il raccolto del tè è nato successivamente, prendendo spunto dalle tradizioni popolari cantate e danzate.

La cerimonia del tè cinese

La cerimonia del tè cinese, oltre a rappresentare una maniera per accogliere gli ospiti, spesso viene realizzata in occasioni importanti, come matrimoni o fidanzamenti.

Questi rituali sono ispirati dal grande rispetto per la natura che il popolo cinese ha sempre sentito in maniera estrema e che lo condiziona ancora oggi.

Per raggiungere l’obiettivo della perfezione, che è quello che ogni cinese desidera, è necessario servirsi di speciali teiere Yixing, da posare su tovaglie immacolate dove si trovano disposte le tazzine già riscaldate.

Il tè, rigorosamente in foglie, deve essere versato in acqua purissima e molto calda offerta dal bollitore, e rimanere in infusione per un tempo variabile da 30 secondi a 10 minuti.

La bevanda deve poi essere trasferita dalla teiera alla brocca del tè, e da qui alle tazze, per procedere infine alla degustazione.
La tazza dovrebbe essere sollevata con entrambi le mani e fatta dondolare, per consentire di inalare l’aroma sprigionato dal liquido.