Come gestire l’ansia infantile: i consigli di una psicologa e psicoterapeuta

La psicologa e psicoterapeuta Francesca Cervati dello Studio Bucaneve di Brescia affronta spesso il tema dell’ansia infantile. Sono diversi i segnali da tenere sotto controllo.

In questo articolo analizzeremo cosa potrai fare come genitori per aiutare i tuoi figli a superare momenti particolarmente stressanti. E a cosa prestare attenzione se si sospetta che il bambino soffra di ansia.

Purtroppo, nel diventare adulti molti di noi hanno ormai dimenticato un fattore fondamentale: l’infanzia è un periodo straordinario in cui ci si confronta con una marea di cose nuove.

La nostra psiche cresce, così come il nostro ego, il nostro cuore e la nostra mente. Impariamo contemporaneamente ad apprendere l’abc e ad allacciarci le scarpe. Stiamo capendo come condividere i giocattoli, quando è giusto ridere ad alta voce e, in generale, come “essere” nel mondo che ci circonda.

Poi arrivano le pressioni sempre più forti per entrare nella scuola giusta, competere per le borse di studio e destreggiarsi tra attività extracurriculari come la musica, la danza e lo sport.

Se a tutto ciò si aggiungono i social media, si ottiene la ricetta perfetta per lo stress e l’ansia infantile.

Segni e sintomi dell’ansia infantile

 

Un certo livello di ansia e stress infantile è perfettamente normale e naturale in giovane età.

Le preoccupazioni e gli stress tipici possono includere il fatto di non voler andare a scuola al momento della prima iscrizione, o magari lo stress dovuto a prese in giro o bullismo al parco giochi.

La formazione di amicizie durante la scuola primaria è spesso tumultuosa ed è importante sapere che ogni bambino sta attraversando questa fase e che tutti i genitori la affrontano in qualche misura, mentre crescono i loro figli.

Tuttavia, la psicologa e psicoterapeuta Francesca Cervati afferma che nel suo studio sono stati trattati molti casi in cui i sintomi vanno oltre la norma dell’ansia quotidiana.

Per quanto riguarda gli aspetti da tenere d’occhio, la “regola” generale per supportarti in una fase di analisi iniziale è la seguente:

“Se il bambino non riesce a trovare piacere nella vita di tutti i giorni e manifesta comportamenti negativi in modo molto ripetitivo o ricorrente, è importante approfondire e stabilire un contatto con il bambino per vedere se questi comportamenti ricorrenti possono essere risolti.”

Altri campanelli d’allarme possono essere:

  • difficoltà di concentrazione, preoccupazione costante o negatività
  • risvegli frequenti a causa di incubi ricorrenti
  • frequenti scoppi di rabbia o frustrazione profonda
  • paura persistente della morte
  • paura costante della morte di un genitore
  • incapacità di dormire o paura di addormentarsi

Rassicurare tuo figlio è molto importante.

Quando i bambini sono piccoli, le tue parole confortanti hanno un effetto immediato a placare l’ansia infantile, anzi, se fatte nel modo giusto, possono prepararli per tutta la vita.

Assicurati di far capire a tuo figlio che sarai sempre a disposizione per lui, a qualsiasi ora del giorno e della notte.

Inoltre, i bambini devono sentirsi liberi di poter parlare senza correre il rischio di essere giudicati. Questo è anche un punto chiave delle genitorialità consapevole, afferma la psicologa e psicoterapeuta Francesca Cervati.

“Ascoltare senza reagire, prendersi del tempo per capirli e offrirgli una guida gentile dove necessario è un altro ideale a cui tendere”, aggiunge la Dottoressa.

Tuttavia, quando si è incredibilmente occupati a gestire la casa o a creare flussi di reddito per il futuro della famiglia, può essere difficile essere davvero presenti per soddisfare tutti i bisogni emotivi del bambino.

Attenzione all’ansia nell’adulto

 

Un altro consiglio importante è quello di lavorare per ridurre la propria ansia.

Alcuni studi hanno dimostrato che i genitori ansiosi possono far sì che i loro figli diventino più ansiosi.

Inoltre, l’ansia nei bambini influenza il tipo di educazione che loro ricevono.

In questo modo, ognuno dei due genitori provoca una spirale ancora più profonda, creando così un circolo di riscontri negativi da cui può essere difficile uscire.

Come affrontare la propria ansia: i consigli della psicoterapeuta

Nel corso della nostra vita, tutti noi gestiamo un certo livello di ansia.

Da quello più lieve o inesistente quando la vita va per il verso giusto, all’ansia più forte quando la marea cambia e accade qualcosa di inaspettato, come la perdita del lavoro o la morte di un genitore.

Ricordati che il modo in cui decidi di affrontare la vita viene assorbito e percepito inconsciamente da tuo figlio, che ti prende come modello cercando di imparare dai tuoi esempi e da quelli dell’adulto che lo circonda.

Come suggerito dalla dottoressa Francesca Cervati, i genitori possono introdurre precocemente i giochi di mindfulness ai loro figli, per portare anche piccoli “spazi di calma di 30 secondi” nella relazione.

Ad esempio, si può portare il bambino a fare una passeggiata nella natura e chiedergli quali suoni della foresta riesce a sentire, come lo scricchiolio delle foglie sotto i piedi, il cinguettio degli uccelli o il ronzio degli insetti.

Il tempo di silenzio nella natura può essere meravigliosamente ristoratore per la nostra mente e il nostro corpo e offre un eccellente cambiamento di ritmo rispetto alle vite frenetiche che conduciamo.

La psicologa e psicoterapeuta Francesca Cervati insieme alla collega e Dottoressa Stefania Ciaccia, hanno aiutato innumerevoli persone a trasformare il rapporto con i loro bambini grazie ai loro percorsi sulla genitorialità e sulla psicoterapia per l’età evolutiva.

Non aver paura di chiedere aiuto!